Sull’edizione di Novara della Stampa è apparso questo articolo. Lo riproponiamo volentieri

NOVARA. I malati di autismo sono gli orfani della Sanità: per loro non è previsto nulla. Ognuno si arrangia, siamo dimenticati»: Benedetta Demartis, presidente dell’Associazioni genitori soggetti autistici, lancia un appello a tutto il mondo della politica perché si approvi una legge che stabilisca i protocolli di diagnosi e cure. Nei cassetti del Parlamento si sono accumulati diversi progetti: l’ultimo, a cui hanno collaborato anche le famiglie dei malati, è stato presentato dalla deputata novarese Franca Biondelli. Ma non se ne parla più da un anno.
A Novara l’Angsa ha un centro in corso Risorgimento, all’interno della scuola Donnino: è frequentato da 85 ragazzi di età compresa tra i due e i 28 anni. Arrivano due volte alla settimana dal Novarese ma anche da altre province del Nord Ovest come Varese, Verbania, Biella, Alessandria, Milano, Pavia e Vercelli.
«Ogni Asl fa da sè e poche applicano i protocolli esistenti. Così l’autismo non viene trattato e spesso nemmeno diagnosticato correttamente: arrivano da noi famiglie a cui è stato detto che la malattia dipende da una madre anaffettiva. Teorie assurde e abbandonate da tempo – sottolinea Demartis -. Trovare cure idonee diventa quindi una questione di fortuna: le hai se capiti nell’Asl più evoluta, altrimenti fai quello che puoi».
Le terapie più efficaci costano dai 200 ai mille euro al mese: «Solo i ricchi si possono curare. Noi forniamo terapie anche a chi non può pagare ma i genitori che arrivano da lontano sono in difficoltà – continua Demartis -. Spesso anche la malattia del figlio impoverisce la famiglia. Lo Stato non può lasciare dei malati in balia del destino».
Il disegno di legge prevede linee guida per diagnosi, cure, centri dedicati ai malati di autismo e un fondo anche per la formazione di medici e insegnanti: la parlamentare Biondelli ha scritto al premier Enrico Letta perché il Governo si occupi del problema. «Ci sono Regioni evolute come le Marche e altre che sono un deserto. Il Piemonte fornisce una risposta discreta ma non basta – commenta Biondelli -. L’autismo è una disabilità importante però il modo per offrire migliori condizioni di vita c’è. Le famiglie dei malati hanno sempre cercato il dialogo con il mondo della politica e meritano risposte. Mi sono rivolta anche alla segreteria di Renzi. Io non mollerò nè Governo nè Pd. Non ci si può occupare solo di chi protesta in piazza».

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