striscione 3x1In vista della Giornata Mondiale per la Consapevolezza dell’Autismo del prossimo 2 aprile, Autismo Help ha scelto di essere presente sul territorio provinciale per ravvivare l’attenzione su una condizione su cui c’è ancora molto da scoprire e da raccontare.
La campagna di sensibilizzazione è partita lunedì 29 marzo anche sui social, riscontrando non poche (e attese) polemiche per via del messaggio, volutamente forte e crudo: “E’ covid? No, è autismo”. Un paragone naturale, ma evidentemente non per ragioni di tipo medico o scientifico, come qualcuno può avere erroneamente pensato, bensì per i motivi che accomunano alcuni aspetti e i risvolti negativi della pandemia alla condizione sociale delle famiglie che vivono e convivono ogni giorno con questa condizione.
Dell’autismo si sa poco in ambito medico, ma si sa molto di come vivono le persone e le famiglie che vi hanno a che fare. Nella maggior parte dei casi, infatti, ogni giorno deve essere attentamente programmato affinchè tutto scorra serenamente e senza intoppi. Spesso, anche un piccolo imprevisto può creare un forte disagio che può anche sfociare in dramma. Per questo, storicamente, si è paragonato questa condizione ad un’immaginaria bolla nella quale la persona, sin dalla tenera età, trova la propria sicurezza interiore: un ambiente che lo “protegge” dal mondo esterno, ma dal quale spesso esce solo con l’aiuto delle persone che quotidianamente lo ascoltano e comprendono, che diventa anche la finestra a cui affacciarsi per condividere con gli altri la propria esistenza.
Una bolla e delle porte che oggi sono regole quotidiane per tutti, PER MOTIVI ASSOLUTAMENTE DIVERSI E CHE NULLA HANNO A CHE FARE CON L’AUTISMO, se non per le conseguenze sulla vita sociale di ciascuno di noi. Quella bolla e quelle porte, apparentemente incomprensibili, da più di un anno sono diventate anche le nostre regole quotidiane, ribadiamo, PER MOTIVI ASSOLUTAMENTE DIVERSI E CHE NULLA HANNO A CHE FARE CON L’AUTISMO se non per le conseguenze che ha avuto sulle nostre relazioni sociali con gli altri. E, siamo perfettamente consapevoli che questa condizione non riguarda TUTTE le persone con autismo, ma ciò non ci deve impedire di portare avanti la nostra “battaglia di conoscenza” affinchè più persone possibili prendano coscienza della realtà che riguarda tante persone e tante famiglie.
La campagna di Autismo Help ha dunque il solo obiettivo di mettere in evidenza le ”limitazioni sociali” delle persone con autismo e delle loro famiglie affinchè chi deve intervenire, intervenga! Per farlo si è deciso di rappresentarle su immaginari manifesti sparsi per la provincia (si perchè si tratta di virtuosità grafiche per le quali non è stato speso un solo euro), affinchè, entrando per una sola volta e per pochi secondi in quella bolla, si capisca e si comprenda, seppur in minima parte, ciò che significa viverci sempre.