MONDOVI’ – Incontro di grande importanza, quello di sabato mattina alla Colonia del Beila di Mondovì, sul futuro del Centro diurno per autistici, già inaugurato e pronto per essere aperto, ma ancora fermo con le “quattro frecce” in attesa di maggiori certezze (sui finanziamenti) da parte, principalmente, della Regione. Importante, dicevamo, per l’impegno assunto ai massimi livelli, evidenziato dai diversi interventi, perché questa struttura pilota possa operare.  Ma la vera notizia è scaturita dalla combinazione di due impegni: quello dell’assessore regionale Cavallera, e quello del dottor Leggero della cooperativa Interactive: il Centro potrà aprire i battenti, diventando operativo, già nel prossimo gennaio.

Da cosa nasce questa certezza? Semplice: nel rispondere ad un’interrogazione del consigliere regionale Biolè (che sabato era presente alla riunione), l’assessore ha parlato di nuovi modelli organizzativi dei Centri diurni che, nel 2014 potrebbero garantire l’apertura “in particolare” del Centro di Mondovì. Ma sin qui nessuna certezza, perché si tratta di una riforma dai tempi e dagli esiti non ancora definiti, però l’assessore ha aggiunto una frase alla sua risposta resa in Consiglio regionale, e cioè che per il Centro diurno di Mondovì: “l’Asl CN1 ed il Consorzio dei Servizi Socio Assistenziali del Monregalese, si sono impegnati in diverse sedi pubbliche, all’inserimento di ragazzi disabili, già inseriti in altre strutture semi residenziali del territorio”.

A questo punto il dottor Leggero (la cui cooperativa, la Interactive, ha l’appalto per la gestione della struttura) ha colto la palla al balzo: “Si tratta solo di 4 o 5 casi, ma se l’assessore ne garantisce il trasferimento siamo pronti ad iniziare l’attività da subito”. In realtà si parla di gennaio grazie agli accordi intercorsi fra Asl e Consorzio Servizi Sociali (in particolare fra il dott. Ferreri e la dottoressa Cusan) in questi mesi.

Non è poco, anche se è solo una parte di quello che le famiglie dei disabili si attendono. Va però detto che sabato al Beila si sono poste le basi per condurre felicemente in porto un’operazione che da anni è sul tappeto da quando questa iniziativa è stata lanciata della Colonia del Beila (attraverso i presidenti Ornato, Pennuzzi e Nasi) che ha messo i locali a disposizione, ha creato un tavolo coinvolgendo Asl, Cssm e Autismo Help, ha ottenuto il finanziamento regionale e ha finanziato la maggior parte dell’opera costata 2 milioni e mezzo.

A opera ultimata e con tutti i permessi e le convenzioni in mano ecco nascere l’intoppo: la Regione non garantisce più le rette per nuovi casi di soggetti che abbiano bisogno dell’inserimento nei Centri diurni: siccome gli autistici, che usufruirebbero della struttura, non sono, per la maggior parte, inseriti in alcun Centro, sono destinati a finire tutti in lista d’attesa.

I parlamentari presenti, Mino Taricco e Fabiana Dadone, (Enrico Costa, assente, ha comunque garantito il suo impegno) hanno sottolineato l’urgenza di risolvere la questione, puntando proprio sulle caratteristiche specifiche del nuovo Centro che si inserisce nell’eccellenza autismo creata in questi anni a Mondovì dai dottori Arduino e Fioretto, lo stesso vale per il consigliere regionale Biolè (e per il collega Rostagno) che si è impegnato a tallonare l’assessorato allo scopo di arrivare al più presto ad una felice conclusione.

Stessa posizione assunta dal sindaco di Mondovì, Viglione, e dal presidente del Consorzio Socio Assistenziale, Barbieri, che hanno sottolineato l’importanza di questo nuovo Centro suggerendo un percorso ad hoc per la sua apertura. Da parte dell’Asl, principalmente del dottor Ferreri, l’impegno c’è sempre stato e prosegue con grande determinazione.

Momento cruciale sarà l’incontro fissato a metà ottobre fra l’associazione Autismo Help e i promotori dell’iniziativa con l’assessore regionale Ugo Cavallera.

Claudio Bo (articolo scritto per “La Guida” di Cuneo)

 

Nelle foto sotto due momenti dell’incontro al Beila

 

 

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