Sarebbero stati sbloccati, per la prima volta da anni, i fondi per la non autosufficienza. Si parla di circa 300 milioni in tutta Italia, ma non sappiamo l’ammontare del riparto al Piemonte. In vista di questo ho inviato all’assessore Cavallera la nota che segue.
1) Nel settore dell’assistenza alle sindromi dello spettro autistico si è avuto sostanzialmente un azzeramento delle figure professionali. È pur vero che non ci sono stati tagli nella Pianta Organica delle Asl, ma per le patologie relativamente recenti (l’autismo viene correttamente diagnosticato da una quindicina d’anni) le vere figure professionali di riferimento erano rappresentate da precari o consulenti, oppure venivano garantite da convenzioni con Cooperative o associazioni. I tagli si sono abbattuti proprio su queste realtà lasciando totalmente sguarnito un settore fondamentale di terapia e assistenza
2) L’esempio del Centro Casa di Mondovì è emblematico. Si tratta di un Centro di eccellenza a cui ricorrono centinaia di pazienti di altre Asl e, persino, di altre regioni. Il personale in organico, però, è ridotto all’osso e fa i salti mortali per mantenere il livello attuale di servizio ai cittadini. Il problema, però, è il costante aumento della casistica a cui si faceva fronte con consulenze, personale precario e così via. Oggi, visti i tagli, un’eccellenza di questo tipo rischia di arenarsi.
3) La nostra associazione da almeno 10 anni organizza in convenzione un servizio di supporto all’attività dell’Asl con un progetto di sollievo alle famiglie che comporta anche la prosecuzione delle terapie del Casa in totale accordo col dottor Arduino. Si tratta di un servizio che non può svolgere un volontario perché dobbiamo utilizzare figure professionali preparate. Sino ad oggi abbiamo fatto fronte con fondi nostri, integrati da contributi bancari, sottoscrizioni e, ovviamente, un contributo regionale che passava attraverso il Cssm. Il Consorzio Servizi Sociali, però, visto che vanta crediti verso la regione non ci ha più “girato” gli stanziamenti degli ultimi due anni.
4) Vari anni or sono, visto che il Cssm non accettava soggetti autistici nei Centri diurni, abbiamo aderito ad un progetto della Colonia del Beila (ente morale) per la realizzazione di un Centro Diurno per autistici. Un progetto pilota che verrà integrato con un Centro residenziale per il quale si ha un primo contributo della Fondazione Crc. Per il Centro Diurno si sono spesi 2 milioni e mezzo di euro, di cui 500 mila finanziati dalla Regione su un progetto speciale. Oggi il Centro è realizzato, inaugurato, dotato di tutti i permessi e le convenzioni necessarie, ha anche un gestore (la Interactive) e… non può aprire, semplicemente perché manca l’integrazione alle rette da parte dell’Asl (è il famoso fenomeno dei disabili in lista di attesa) e per le resistenze del Cssm che – dopo anni di rifiuti – oggi ha inserito alcuni autistici nei suoi Centri e non vuole perdere le rette.
5) La questione spinosa dei Lea (livelli essenziali di assistenza) che oggi non vengono garantiti a molti disabili e, principalmente, agli autistici in età prescolare. Molte associazioni piemontesi stanno meditando di presentare una denuncia alla Procura della Repubblica.
Claudio Bo
Presidente dell’Associazione Autismo Help Cuneo