La situazione dell’assistenza ai disabili in Piemonte è ormai drammatica. La nostra associazione ha sollecitato più volte un incontro con l’assessore Ugo Cavallera, anche a nome dell’Angsa senza, al momento, ottenerlo. Alcuni aspetti sono di una gravità assoluta come i tagli all’assistenza verso i più piccoli che, di fatto nega ai bimbi colpiti da sindromi dello spettro autistico anche l’assistenza minima garantita dai Lea.

Ma i problemi non si fermano qui. La Regione ha di fatti tagliato (e sta tagliando) tutte le figure professionali che si occupano di disabilità. Ovviamente non lo fa riducendo le piante organiche semplicemente perchè l’assistenza ai disabili era garantita praticamente soltanto da consulenti, precari, assunti a progetto, cooperative e associazioni finanziate anche con fondi pubblici.

In questo modo viene NEGATA TOTALMENTE OGNI FORMA DI SOSTEGNO ALLE FAMIGLIE CON DISABILI (specialmente per patologie relativamente “nuove” come l’autismo) E SI INTERROMPE IL PERCORSO TERAPEUTICO PER I MALATI.

Inoltre la Regione ha posto un tetto “non superabile” per la partecipazione alle rette in strutture protette. Insomma, se a un disabile viene prescritto dall’Asl un trattamento in struttura terapeutico-protetta (come un Centro Diurno) questo verrà messo IN LISTA DI ATTESA perchè non ci sono fondi per la sua retta. IL FONDO PER LE ATTIVITA’ DEI GRUPPI CONSILIARI NON E’ STATO TAGLIATO, L’ASSISTENZA AI DISABILI E’ STATA CANCELLATA.

Relazione per il bilancio 2013 di Autismo Help Cuneo

Il Bilancio che approviamo in questa assemblea è la dimostrazione della grande capacità operativa della nostra associazione. Un bilancio di tutto rispetto nonostante i tagli e la tragica contingenza del Paese. Abbiamo garantito per buona parte del 2012 un servizio fondamentale come quello denominato “Il bambino che scende dalla Luna – Settimana attiva” e lo abbiamo garantito anche a famiglie di non associati. Così sta avvenendo nel 2013, nella speranza che la situazione non peggiori.

Come tutti sapete è un servizio di sollievo e sostegno alle famiglie, in continuità con la terapia seguita presso l’Asl che, spesso, è più a vantaggio dei non associati. La mia famiglia, ad esempio, non ne usufruisce da tempo.
Altra attività principale, che deve ancora essere rafforzata, è quella di scambio di informazioni ed esperienze, nonché di solidarietà verso gli associati che si trovano in difficoltà. Credo che su questo dovremmo lavorare di più, tornando al tipo di rapporto che si era instaurato nei primi anni di vita dell’associazione. Dove non abbiamo mai avuto problemi è il settore dell’informazione: vale a dire informare i cittadini, le istituzioni, le associazioni sulle problematiche dell’autismo. Il nuovo dépliant, agile e leggibile, ci consentirà di agire ancor meglio in questa direzione contattando direttamente le persone.

Del resto la forte denuncia sui tagli alla disabilità, sui disabili in lista di attesa, avvenuta nel 2012 e il grande evento mediatico dell’inaugurazione del Centro Autismo dimostrano le nostre capacità operative in questo senso.
Al nostro interno sono nate altre due associazioni (Dioniso e l’Abbraccio) con compiti specifici e di notevole interesse. È fondamentale intensificare i rapporti con queste associazioni nel sostegno alla loro attività e per l’utilizzo di tutte le sinergie possibili.

Personalmente mi sto occupando del tema della socializzazione e della sessualità per gli adulti. Sto cercando (e mi pare di essere già a buon punto) di mettere insieme un gruppo di ragazzi e ragazze (principalmente ragazze) per cene, gite o semplicemente pomeriggi in centro e al bar. Su questo sarà fondamentale una collaborazione con l’associazione Dioniso a cui chiederò presto un incontro.
Del resto l’incontro mensile fra gli associati dovrebbe anche servire a segnalare i problemi dei singoli prevedendo le possibilità di accesso alle iniziative portate avanti dalle associazioni operanti nel nostro alveo.
Ho già chiesto un incontro (a nome di tutte le associazioni piemontesi, anche in accordo con l’Angsa) al nuovo assessore regionale per sbloccare la paradossale situazione dei finanziamenti.
Per il futuro dovremo valutare se continuare ad impegnarci nel progetto di sostegno, o se indirizzare le energie altrove, viste le difficoltà che si incontrano per ottenere i finanziamenti.

In ogni caso ho già inviato alla Fondazione Crc il progetto per quest’anno, ho richiesto il rinnovo della convenzione con l’Asl e stiamo ripresentando la pratica per il 5 per mille, il cui termine scade a maggio.
Pertanto gli obiettivi fondamentali sono:

  1. Valutazione della situazione economica e dell’opportunità di proseguire con i progetti, magari rivedendo alcuni aspetti. Ad esempio facendo maggiore chiarezza con gli operatori sulla necessità di una maggiore duttilità sulle esigenze dell’associazione. Altro aspetto il rapporto con le famiglie non associate: non è possibile che vi sia questa strana incomunicabilità. Anche in questo senso gli operatori devono attivarsi.
  2. Seguire con attenzione gli sviluppi del Centro Diurno. Bisogna continuare nell’azione di pressione perché al più preso si apra. Importante in questo senso la riunione chiesta in Regione.
  3. Organizzare manifestazioni di finanziamento anche per fare in modo che le famiglie (pure quelle non associate) si incontrino. Cene, feste campestri, giochi, spettacoli di beneficenza… si tratta di cose fattibili che credo potremmo valutare. Spesso da questo si possono ricavare buoni introiti.
  4. Apertura di un sito internet. Io mi posso impegnare a tenerlo aggiornato, ma è necessario qualcuno che lo realizzi. Valutare fra gli associati se ci sono conoscenze in merito.
  5. Tenere collegamenti con le associazioni Dioniso e l’Abbraccio per iniziative comuni. Le feste, ad esempio, potrebbero essere un’ottima occasione p per la vendita dei materiali, per la promozione delle attività e, magari, per il reclutamento dei volontari. Proporrei una Festa dell’abbraccio e del sorriso da fare con momenti di divertimento e di spettacolo, magari al Beila. Nulla vieta che sia collegata ad una tavola rotonda sui problemi delle famiglie. p
  6. Lavorare per il “Dopo di noi” rendendo possibile il Centro residenziale. Studiare la strada della Fondazione (da valutare l’immissione del Fondo Bassani) o quella, più semplice, di un affiliamento della nostra associazione al Beila in modo da sostenere la loro attività per il completamento del Centro.
  7. Valutare la possibilità di costituire un gruppo di ascolto.

Mettendo a disposizione la mia carica di presidente, vi invito a rinnovare l’incarico alla tesoriera, Norma Chiodini, che ha operato con grande dedizione e competenza e ai due vice presidenti Giuseppina Garavagno e Vittorio Gola a cui, credo, debbano essere assegnati compiti specifici.

Il Presidente Claudio Bo

Mondovì 23/4/2013